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I VETERANI


         
Questa sezione è dedicata  ai veterani che abbiamo conosciuto o hanno visitato
la nostra mostra,  donandoci le loro impressioni e le loro esperienze.
BUCCI ANGELO - ALPINO DELLA " JULIA "

Il primo veterano che ha visitato la nostra mostra, anzi che ha praticamente partecipato all'allestimento della stessa, è stato Bucci Angelo, nonno paterno di Luciano Bucci, ex soldato, facente parte delle truppe alpine italiane, della famosa " Julia ".
Persona gentile, sincera e disponibile, non perdeva occasione per raccontarci i suoi trascorsi, spesso aggiungendo note folkloristiche con canti e racconti al limite del comico, ma che erano il fiore all'occhiello della sua esperienza.
Combattente in Grecia ed Albania, per una forte febbre riusci' ad evitare la Russia, dopo l'otto settembre fu preso prigioniero dai tedeschi, deportato in Germania, riusci' a fuggire con un amico di Castel di Sangro, a piedi dalla germania centrale al confine Italo-Francese. Pesava solo 37 Kilogrammi, era solito ripeterci...
Torno' a casa vestito da americano e questo lo rese famoso nel suo paesino, Conca Casale, a nord di Venafro.
Si è spento il giorno 5 giugno 2009; lasciando un grosso vuoto nella vita di Luciano, e anche degli altri soci dell'associazione, specialmente Renato, migliore amico di Luciano e di conseguenza nipote acquisito del mitico Angelo...



EUGENE FORWARD - SOLDATO DELLA FIRST SPECIAL SERVICE FORCE

Nel giugno 2008 ricevemmo al museo la visita di una delegazione dell'associazione First Special Service Force Group, associazione di parenti degli ex membri della First Special Service force, in quella occasione con il gruppo venne anche un reduce, Eugene Forward, persona molto socievole, dinamica e simpatica, ex combattente aveva partecipato alla battaglia di Monte La Defensa, nonchè a quelle intorno il paesino della Radicosa.
Trascorse con i membri dell'associazione alcune giornate indimenticabili, visitando i luoghi delle battaglie e condividendo con loro i suoi racconti e le sue impressioni.
Si è spento nel novembre 2009 per una grave malattia, ma il suo ricordo rimarrà sempre nella memoria della nostra associazione.




WILLIAM "SAM" MAGEE - SOLDATO DELLA FIRST SPECIAL SERVICE FORCE

Anche lui reduce della mitica First Special Service Force, ha combattuto su Monte La Defensa, Sammucro e sulle spiaggie di Anzio, onorato di parecchie decorazioni, rimane un uomo dalla lucidità sconcertante, ha condiviso con l'associazione memorie davvero interessanti.
Attualmente è il reduce della FSSF più conosciuto al mondo, partecipando a tutti gli eventi rievocativi della Force e assicurando sempre il suo contributo " memoriale " a chiunque sia curioso di conoscere.













VINCENT OBERTAUERN PIONIERE TEDESCO DELL' 818° REGGIMENTO

Un giorno si presentò nella nostra mostra, quasi a sorpresa, un simpatico signore tedesco, che raccontava delle sue esperienze da Colli al Volturno fino a Gaeta.
Questo signore altro non era che un reduce dell' 818° reggimento pionieri tedesco. Impegnato su vari fronti per la preparazione di bunker e la sistemazione di strade per i rifornimenti, si trovo' in prima linea, contro le truppe francesi, alle pendici dei monti Aurunci, nei pressi di Minturno.












I VETERANI CANADESI

   Una delle visite piu' "ingombranti" che la nostra associazione dovette organizzare fu quella di un gruppo di canadesi, tutti appartenenti delle forze armate moderne, insieme ai relativi familiari, che accompagnarono alcuni reduci in visita nei luoghi dove avevano combattuto ( Cassino e dintorni ).
Noi naturalmente offrimmo nel pacchetto la visita al museo... Ma gestire due pulmann turistici, con oltre 80 persone si rilevo' un impegno serio... che è servito come banco di prova per i prossimi incontri da parte di grossi gruppi.
Naturalmente tutto andò nel miglior modo possibile e noi potemmo conoscere altri due veterani, Rudy DEUTSCH barelliere del RCASC - Royal Canadian Army Service Corps e Bernard Roderick PELLETIER fante addetto alla mitragliatrice del Saskatoon Light Infantry Regiment, che arricchirono ulteriormente il nostro patrimonio informativo sulla battaglia di Cassino.   Rudy DEUTSCH       Bernard Roderick PELLETIER




CECIL MANNAGH NORD IRLANDESE DELLA LONDON IRISH RIFLE - 38th Irish Brigade

  Persona mite e molto attenta al nostro lavoro, seppe ragguagliarci su alcuni particolari ed oggetti della nostra collezione, avendo servito a Cassino e nella valle del Liri, i suoi racconti lasciavano un triste sentimento in chi ascoltava...















FRANZ WINTER DEL 577 Grenadier Regiment  della 305 DIVISIONE DI FANTERIA TEDESCA

Arzillo vecchietto con una memoria ferrea, dopo la visita al museo volle essere portato nel luogo preciso dove fu ferito, sul monte Pantano il 2 Dicembre 1943 durante l´attacco americano. Il racconto di quella esperienza ha catapultato tutti indietro nel tempo, in un vortice di ricordi e sensazioni. Disarmante fu anche il racconto di un suo episodio personale, il suo compagno di postazione, che in una precedente situazione, con enorme disappunto da parte sua e di altri commilitoni, non aveva esitato a fare fuoco su degli inermi, durante l'attacco americano sul monte pantano si nascondeva al fuoco nemico mentre Franz e gli altri strenuamente difendevano la posizione; placatasi la battaglia lo stesso Franz non esitò a puntare la propria arma contro il commilitone e a deferirlo presso gli ufficiali, minacciandolo che se avese avuto ancora un comportamento simile, sarebbe stato lui stesso a sparargli; così da punirlo per il gesto contro gli inermi e per la sua codardaggine.









HERMANN CHANOWITZ - 36th DIVISIONE DI FANTERIA AMERICANA "TEXAS"

In occasione della commemorazione della battaglia di San Pietro Infine, ogni anno ospite d'onore, e oramai cittadino onorario, c'e' lui, Hermann Chanowitz, vecchietto dallo spirito allegro, di 95 anni e reduce della battaglia di San Pietro... Parlare con lui è meglio che vedere il famoso film di John Huston









SANTO PELLICCIA - REDUCE DELLA FOLGORE AD EL-ALAMEIN

Santo Pelliccia, classe 1923, nativo di Casalnuovo di Napoli, malgrado l'età avanzata, è il suo sguardo fiero, profondo e penetrante, il suo fisico ancora asciutto e scattante, perfettamente abbronzato, e la sua mente lucida e presente che tutto perfettamente ricorda. Arruolatosi come volontario a poco più di 17 anni nell'Esercito, prescelto poi per la Regia Scuola di Paracadutismo di Tarquinia, in tutti questi anni dalla fine della guerra, racconta Pelliccia, ha partecipato solo alle manifestazioni ufficiali indette dalla Folgore a Pisa, Livorno e Siena; tutte le altre ha preferito disertarle perché, a suo dire, troppo politicizzate. Lui, ricorda il reduce, come tutti i suoi commilitoni, erano soldati con le "stellette" e non con i "fasci di combattimento" sul bavero e come tali tenuti ad obbedire agli ordini malgrado questo, prosegue Pelliccia, dalla storia sono stati sempre trattati come se fossero appartenuti ai secondi e per questo ignorati, non lo dice tanto per loro che sono tornati ma per tutti gli altri che ad El Alamein hanno perso la vita come quelli dell'11a compagnia - continua, lasciando trasparire non poca emozione -, completamente annientata senza tuttavia aver receduto di un passo....




IL GRUPPO DI VETERANI DELLA FIRST SPECIAL SERVICE FORCE

In occasione dell'allestimento ed inaugurazione del monumento, dedicato alla First Special Service Force sul monte sammucro a quota 720, abbiamo ricevuto la visita di 6 veterani della Force, insieme ad un nutrito gruppo di parenti e congiunti, in totale 80 persone.
DA SINISTRA VERSO DESTRA:
AB BRUM; HENRY (HANK) PLANGER; JACK FURMAN; BOB SHAFFER; EUGENE GUITIERREZ ( PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE VETARANI FSSF ); DEL STONEHOUSE
L'esperienza è stata fantastica, siamo riusciti a portare tutto il gruppo, compresi i veterani, sui principali campi di battaglia che la First Special Service Force affrontò nell'area Venafrana.... Un susseguirsi di ricordi e domande, preziosissimo per noi il contributo dato dai veterani alla nostra raccolta di foto, grazie a loro non solo abbiamo conosciuto nomi e retroscena di molte foto in nostro possesso, ma ne abbiamo avute altre, assolutamente inedite e che presto metteremo online...



LEONIDA COTTINI sottotenente del Genio Minatori in Russia

Veterano della campagna di Russia. (A 22 anni! e poi dicono dei giovani di oggi...), croce di guerra ottenuta a Voroscilovgrad, sottotenente del Genio Minatori, fu ferito dallo scoppio del detonatore dei una mina, che gli ha distrutto la mano sinistra. Ha raccolto i pezzi della mano e si è fatto curare. Rientrato in Italia, gli hanno rimesso a posto quasi tuta la mano, tranne il mignolo, con cui hanno dovuto ricostruire i vari ossicini che reggono le altre dita. Una storia tremenda, segno del sacrificio pagato dal nostro esercito in Russia.







STEPHEN RYAN, veterano del 1° Battaglione Ranger

Stephen Ryan, veterano del 1° Battaglione Ranger, dopo 69 anni ritorna sul luogo dove fu ferito durante la seconda guerra mondiale.
Nella foto il veterano Stephen Ryan con Luciano Bucci e Domenico Vecchiarino di fronte alla grotta dove il veterano fu curato per la ferita alla gamba.
Il giorno 11 dicembre 2012, l'associazione Winterline Venafro, contattata da Ibello Daniela guida turistica di Napoli, ha incontrato Stephen Ryan, veterano americano del 1° Battaglione Ranger, il quale è tornato in Italia dopo 69 anni per rivedere un'ultima volta il luogo dove a 20 anni fu ferito durante una delle dure battaglie della Winterline, la battaglia per liberare Monte Corno e Conca Casale. Luciano Bucci, presidente dell'associazione Winterline Venafro e sindaco del Comune di Conca Casale, con grande orgoglio e commozione, insieme all'amico Domenico Vecchiarino, ha accompagnato il veterano, nel luogo esatto dove fu ferito ad una gamba durante un attacco alle truppe tedesche asserragliate sulla cima di Monte Corno e nel luogo dove fu curato per tale ferita.
Il soldato Ryan, volendo parafrasare il noto film, faceva parte di uno dei gruppi d'elite che combatterono sulle nostre montagne per rompere la strenua resistenza tedesca. Lucidissimo ha ripercorso con i suoi accompagnatori le vicende che lo videro protagonista dal 9 novembre 1943, data del suo arrivo al fronte, al 11 dicembre 1943, data del suo ferimento sul campo.
Ha raccontato, con straordinaria perizia di dettagli, le giornate trascorse a pattugliare ed assaltare di notte quella montagna, insieme alla sua unità, commuovendosi al ricordo di chi purtroppo non fece ritorno da alcune di quelle incursioni, ricordando ogni roccia e ogni sensazione, ricordando i suoi turni che si alternavano in una settimana in prima linea e due giorni di riposo nelle retrovie a Venafro, ricordando la fatica, mai evitata, di trasportare i feriti a spalla dalla vetta fino all'ospedale da campo giu a valle, ricordando anche simpatici aneddoti tra commilitoni, fatti per sdrammatizzare e per cercare di vivere la propria gioventù anche in situazioni come quella, ricordando anche il bombardamento da parte dell'artiglieria alleata a Conca Casale, di cui ricordava chiaramente il pianto di una donna salire da alcune case colpite. Tutto questo fino al giorno in cui una bomba di mortaio colpì lui e due suoi amici, di cui uno non sopravvisse, e lui fu dapprima trasportato in una piccola grotta lungo il sentiero per Conca Casale dove fu stabilizzato e poi portato giù a Venafro dove fu rimandato in America in quanto non avrebbe più potuto combattere.
Divenuto professore di storia stimato in Arizona, 69 anni dopo è tornato per combattere la sua ultima battaglia, ha affrontato, con la gamba danneggiata dalla ferita che lo riportò a casa, il sentiero da Conca Casale a Venafro, il pendio del Monte Corno e tutto il peso dei suoi anni e ricordi. Luciano Bucci, Domenico Vecchiarino e Daniela Ibello hanno fornito il loro sostegno morale, ma mai fisico! Perché lo stesso Ryan ha voluto affrontare la fatica da solo, come gesto di sacrificio e di ringraziamento per i suoi amici che sono stati meno fortunati di lui.




I NIPOTI DEGLI EROI DI PANTANO

Qualche giorno fa sono venuti al museo questi due simpatici ragazzi francesi, a sinistra Pierre Louis Colin e a destra Jean Baptiste Delafon, i loro nonni erano ufficiali francesi al comando delle truppe algerine qui da noi. Hanno combattuto a Pantano , il nonno di Pierre Louis mori' proprio li' il 16 dic 1943, il suo nome era Pierre Demarze', 2^ Div Maroc. - 5 Reg. Tiralleurs - 3° Battaglione 10^ compagnia, ed è attualmente sepolto al cimitero francese qui a Venafro . Il nonno di Jean Baptiste, che serviva nella 2^ Div Maroc. - 5 Reg.Tiralleurs- 3° Battaglione 9^ compagnia riusci' a sopravvivere alla guerra e divenne uno degli eroi francesi, torno' anche a Venafro durante alcune cerimonie ufficiali, di lui si parla in molti siti e libri il suo nome era Jean Claude Delafon. I due giovani sono venuti in Italia per ripercorrere la storia dei nonni, e grazie al web hanno trovato il nostro sito e con noi hanno condiviso le loro intenzioni ed informazioni; la loro idea e di scrivere un libro sulla vita dei loro nonni e quindi sulla battaglia di Pantano, e noi saremo i loro referenti in loco per i dettagli operativi.... un nuovo traguardo per la nostra associazione...




KURT SEIB DELLA 26^ PANZER DIVISIONEN

Ex combattente in Russia, in Italia ( Chieti, Salerno, Anzio e Nettuno ) ed infine in Germania, estremamente licido ed arzillo, ci ha raccontato le sue disavventure con il sorriso di chi cerca di addolcire un dramma. Una sua frase ha lasciato il segno "Io sono un assassino", noi tutti abbiamo detto che lui era "un soldato" ma lui, come a voler evitare la compassione ha ribadito di essere un assassino, consapovele che la guerra lo aveva cambiato. Una curiosità.... nel vedere l'ottica per il Lafette della MG34 ha iniziato a ridere dicendo che loro subito la buttavano perchè quella faceva solo perdere tempo, era meglio sparare a vista.











HAVENS LEVITT FIGLIA DI Earl B. Levitt DEL 504 TH P.I.R.

Figlia di Earl B. Levitt, (19 ottobre 1920 - 12 dicembre 2009) ha voluto rivedere il posto che suo padre gli raccontava. Suo padre si arruolò nell'esercito e finì in servizio nella 504th Parachute Infantry Regiment della 82a Airborne. Non parlava molto della guerra fino a tardi nella vita, ma poi è diventato chiaro che i legami forgiati con i suoi commilitoni erano preziosi per lui e quindi cominciò a condividere informazioni co la figlia. Era orgoglioso del ruolo che la 504 aveva giocato nella vittoria finale in Europa. La storia che raccontava più spesso era proprio quella in cui il 504 prese di assalto monte Sammucro ( hill 1205 ) a ovest di Venafro. Perse molti cari amici lì e l'esperienza ha avuto un profondo effetto su di lui. E 'stato un onore per lei tornare a Venafro e visitare il monumento al 504, così come il Museo Winterline. Complimentandosi con tutti noi per il nobile omaggio del Museo a tutti coloro che facevano parte di questa fetta di storia.














Earl B. Levitt a sinistra nei tempi nostri a destra all'epoca del servizio militare




Herman "Zerg" Zerger 141° Reggimento - 1^ Compagnia della 36^ Divisione di Fanteria Americana "Texas"

Uomo mingherlino ma dalla forza e agilità fuori dal comune per la sua età, venne a trovarci con i suoi familiari, senza mai smettere di sorridere ci raccontò delle peripezie che affrontò nelle battaglie per San Pietro Infine e Cassino, di come riuscirono a resistere in pochi ad un contrattacco tedesco sulla cresta del sammucro e di come a Cassino, grazie alla sua prestanza da atleta di boxe categoria pesi medi, riusci a stendere due "soldatoni", parole sue, inglesi. Una persona divertente, solare ed incredibilmente lucida ed agile... Sembrava uno dei personaggi dei fumetti di Bill Mauldin.












Noel Muratti ufficiale delle truppe Legionarie Francesi

Durante il periodo del 70° anniversario delle battaglie ci ha raggiunto al museo una delegazione Francese con il veterano Noel Muratti ex ufficiale delle truppe legionarie che tanto si sacrificarono sulle nostre linee insieme alle truppe coloniali francesi, memorabile fu il loro apporto e supporto nella battaglia di Monte Pantano e successivamente nella battaglia delle Mainarde. Noel Muratti, attualmente presidente dell'associazione veterani della 1^ Div. Fanteria Legionaria, ha voluto onorare un'ultima volta i suoi commilitoni sepolti nel cimitero di Venafro per poi onorarci della sua visita ufficiale al nostro museo dove, nello stupore per quanto esposto, ci ha fatto mille complimenti e ci ha reso partecipe delle sue memorie... Storie di freddo, fame e sangue che pero' non lo hanno mai fatto desistere dal portare a termine il proprio dovere da ufficiale...









PETER SCHERMANN, ALLA RICERCA DI SE SULLE ORME DELPADRE

... alla fine di maggio e' venuto a trovarci al museo questo signore, peter schermann, un arzillo 70 enne tedesco ex paracadutista con una storia nel cuore che voleva raccontare e riscoprire... suo padre, erwin dengler, era uno degli strenui difensori di monte pantano, arruolato nella 305 div di fanteria da montagna tedesca, combatte' e cadde nel dicembre del 1943... peter aveva poco piu' di due mesi di vita... qualche mese piu' tardi anche la madre, operaia in una fabbrica di messerschmitt mori' durante un bombardamento alla fabbrica stessa... restato orfano peter fu allevato dalla sorella della madre... una volta cresciuto ha voluto conoscere tutta la storia dei suoi genitori... e il suo viaggio si e' concluso da noi, la nostra associazione lo ha portato sul pantano dove il padre cadde, l'emozione si poteva palpare, poi da li' e' venuto nel nostro museo e, nel raccontare tutto quello che sapevamo sulla battaglia di pantano, lui annuiva come se i pezzi del puzzle da lui costruito ricevessero conferme ... un uomo mite, alla ricerca di se stesso attraverso la memoria del padre soldato... siamo orgogliosi di essere stati parte integrante e importante di questo percorso.



DON HALVERON – COMPAGNIA G DEL 168° REGGIMENTO DELLA 34^ DIV REDBULL

Avere il piacere di incontrare un veterano è sempre un grande privilegio e una enorme emozione, con il trascorrere del tempo risulta essere anche sempre più difficile.
Incontrare il veterano Don Halveron, della compagnia G del 168esimo reggimento della 34esima div. Redbull, è stata una occasione unica!
Arzillo 99 enne , accompagnato da alcuni familiari e dall’autore del libro “the rifle”,Andrew Biggio, è venuto a visitare , per la prima volta dalla guerra, i campi di battaglia dove era stato.
La sua compagnia è stata una delle protagoniste della importante battaglia di Monte Pantano, caposaldo tedesco della linea Bernhardt ( Winterline ) a controllo della via d’accesso alle Mainarde.
Abbiamo potuto mostrargli la via di avanzata da loro utilizzata per raggiungere il Monte Pantano , le aree adibite a comando ed infermeria nel villaggio di Pantano e, naturalmente, il nostro museo.
Lui ha arricchito la giornata con racconti estremamente lucidi che parlavano di freddo , fatica e impossibilità di riposare. Ricordava come, in una foxhole, avesse lanciato contro i nemici decine di bombe a mano per fermare un contrattacco e anche come , dopo una settimana, praticamente senza dormire, finalemente potettero rientrare in retrovia e trovarono un edificio con dei banchi in legno dove , sfiniti, crollarono a dormire.
Una cruda e dura realtà, quella di Monte Pantano, che ha segnato tutti i suoi protagonisti e anche Don.
A noi tutti resta l’onore di aver potuto accompagnarlo a vedere nuovamente quei luoghi, il ricordo dei suoi racconti e il dovere di trasmettere quelle memorie alle generazioni future.


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